Fondo dopo di noi destinato al progetto di vita per una piena integrazione

Fondo dopo di noi destinato al progetto di vita per una piena integrazione

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L’art. 3 della Legge 112 del2016 ha istituito il “Fondo dopo di noi”.

Tale fondo è finanziato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, per l’anno 2021 sono stati stanziati 390 milioni di euro, ripartirti tra le varie regioni, con
l’obiettivo di finanziare i progetti di vita indipendente per i disabili gravi.

Le principali tipologie di interventi finanziati sono:

  • percorsi programmati per l’uscita dal nucleo famigliare di origine o per la deistituzionalizzazione; supporto alla domiciliarità in soluzioni alloggiative che riproducono le condizioni abitative e relazionali della casa famigliare;
  • programmi di accrescimento della consapevolezza e sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana;
  • realizzazione di soluzioni alloggiative innovative.

Il fondo è gestito dalle Regioni, la legge del Dopo di noi ha dato specifici indirizzi per l’utilizzo del fondo, ma le Regioni hanno un ampio grado di autonomia e flessibilità per la realizzazione dei programmi attuativi in relazione alle peculiarità del territorio.
I fondi vengono stanziati dal ministero, poi vengono ripartiti alle Regioni, che programmano gli interventi da realizzare, anche se la gestione effettiva degli interventi è affidata ai comuni, eventualmente in forma associata.

Per poter accedere al fondo del Dopo di noi è necessario innanzitutto una valutazione interdisciplinare effettuata da un’equipe di figure professionali diverse, secondo i principi della valutazione bio-pscico-sociale e in coerenza con il sistema di classificazione ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamenti, della Disabilità e della Salute pubblicata dall’OMS).
La valutazione serve per definire il progetto di vita personalizzato ed individuare il case manager, ossia la persona che realizza e monitora il progetto e che redige il budget di progetto.

Il budget di progetto definisce quantitativamente e qualitativamente le risorse da destinare al progetto siano esse economiche, strumentali ed umane.
Il progetto di vita rappresenta il punto di partenza per l’attivazione dei percorsi previsti dalla legge sul Dopo di noi, che ha come finalità principale l’esercizio del diritto alla vita indipendente ed all’inclusione nella comunità per tutte le persone con disabilità.

Il disabile ha la più ampia partecipazione possibile nella redazione del piano di vita, in quanto questo deve tenere in considerazioni i bisogni, i desideri, le aspettative e gli interessi del disabile, come definito dalla legge delega del governo 227/21: ‘un progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato […] diretto a realizzare gli obiettivi della persona con disabilità secondo i suoi desideri, le sue aspettative e le sue scelte, migliorandone le condizioni personali e di salute nonché la qualità di vita nei suoi vari ambiti, individuando le barriere e i facilitatori che incidono sui contesti di vita e rispettando i principi al riguardo
sanciti dalla convenzione delle Nazioni unite sui diritti delle persone con disabilità’.

Per il momento mi fermo con la definizione generale del progetto di vita indipendente, essendo l’argomento variegato a seconda dalla regione di appartenenza.

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