Sostegno alla domiciliarità

Sostegno alla domiciliarità

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Il sostegno alla domiciliarità è un contributo economico fornito dai servizi sociali. È necessario verificare se nella zona di residenza è attivo.
È rivolto ai disabili con elevato bisogno assistenziale, per usufruire del servizio è necessario che la domanda venga approvata dalla commissione UMVD.

Ci sono sostanzialmente 3 tipi di contributi che possono essere richiesti in alternativa, il cui importo varia a seconda del punteggio attribuito dalla commissione:

• Assistente famigliare: è previsto un contributo mensile versato alla famiglia per far fronte al pagamento dello stipendio di un assistente famigliare. Per assistente famigliare si intende la figura che gestisce sia di cura alla persona sia il lavoro domestico della cura della casa, il lavoro svolto a domicilio in modo continuativo e/o residenziale, in rete con gli altri soggetti coinvolti (familiari, operatori pubblici e privati ecc.). L’assistente deve essere regolarmente assunto/a con
l’applicazione del C.C.N. del Lavoro Domestico.

• Famigliare: è previsto un contributo economico per il famigliare che si prende cura del disabile, l’importo mensile varia a seconda del punteggio. Il contributo economico ai familiari non si configura come una remunerazione delle attività di assistenza svolte, ma si giustifica in relazione alle spese sostenute e all’eventuale mancato guadagno.

• Affidatario: è previsto un contributo economico per l’affidatario che si prende cura del disabile, l’importo mensile varia a seconda del punteggio. Il contributo economico all’affidatario non si configura come una remunerazione delle attività di assistenza, bensì come un ristoro in relazione alle spese sostenute. L’affidatario è definito come volontario/a capace di relazionarsi con una persona disabile nella quotidianità in un’ottica di solidarietà e vicinanza affettiva, per offrire un riferimento e un aiuto concreto a quelle persone prive di reti parentali o con familiari fragili e/o impossibilitati ad esercitare un ruolo significativo. Per la sua natura volontaristica non richiede competenze professionali specifiche, mentre richiede invece competenze e disponibilità simili a quelle normalmente assicurate da una famiglia presente e capace.

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